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Miopia: trascorriamo 3 ore all'aria aperta - Commenti (0)

miopiaVilla Comunale - Ariano Irpino 

 

La miopia ormai, si sta diffondendo sempre di più in quasi tutti i paesi del mondo, arrivando in alcuni di essi a toccare vette elevatissime, tanto da indurre gli studiosi ad occuparsi di questo preoccupante fenomeno.

Il tasso di diffusione della miopia ha raggiunto valori del 90% negli adolescenti e nei giovani adulti di Cina, Singapore, Hong Kong e Taiwan. Non va meglio in occidente, dove negli Usa la prevalenza della miopia è passata dal 25% al 40% negli ultimi 20 anni ed, in Europa sta seguendo lo stesso trend di crescita. Ma quali sono le cause di questo fenomeno, e come possiamo arginarlo?

Come è ormai ben noto, la difficoltà dell’occhio miope è nella visione da lontano, a discapito di una buona visione da vicino. Questo difetto refrattivo è causato dalla maggior lunghezza dell’occhio, per cui le immagini si formano prima della retina, causando la visione sfocata da lontano.

L’aumento progressivo della prevalenza della miopia, ha indotto la ricerca scientifica a studiare il fenomeno e in pochissimi anni i ricercatori hanno potuto comprenderne meglio le cause. Gli studi hanno riguardato i vari metodi di correzione (occhiali con lenti bifocali o progressive, delle lenti a contatto), compreso i farmaci.

Passare più tempo all’aria aperta durante l’infanzia protegge gli occhi dalla miopia, come dimostrato dal gruppo di lavoro di Donald Mutti al College di Optometria dell’Ohio State University nel 2007 e da Kathryn Rose dell’Università di Sidney, l’anno successivo. Anche se i processi non sono ancora completamente chiari, questo effetto protettivo è dovuto alla semplice esposizione alla luce solare che favorisce il rilascio di dopamina nella retina, rallentando la crescita del bulbo oculare.

Studi approfonditi eseguiti in Cina, Australia e Taiwan nelle scuole dove sono state introdotte attività giornaliere all’aperto durante l’orario scolastico, hanno dimostrato che i bambini che passano più tempo all’aperto, sono protetti dall’insorgenza della miopia.

Dalla teoria alla pratica, tuttavia, il passo è difficile. I primi tentativi fatti in Australia, si sono rivelati piuttosto fallimentari dal momento che le famiglie non riescono a gestire adeguatamente il tempo da passare all’aperto. Per risolvere il problema, si potrebbe affidare il compito alle scuole, che inserirebbero nei propri programmi le attività da svolgere all’aperto, da alternare a quelle all’interno.

Questa soluzione apporterebbe anche molti altri benefici, a cominciare dallo stimolo all’attività fisica, al rafforzamento del corpo, alla riduzione dell’obesità infantile.

 

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ottica scauzillo

Occhi azzurri e alcolismo - Commenti (0)

occhio azzurro e alcolismo

 

Secondo i risultati di uno studio americano, chi ha gli occhi chiari ha il 54% di probabilità in più di soffrire di dipendenza da alcol rispetto a chi ha gli occhi scuri. Per chi ha gli occhi blu, la percentuale sale addirittura all’80%. La causa è una corrispondenza tra i geni che regolano il colore e quelli che influenzano le dipendenze.

Gli occhi azzurri sono sempre stati fonte di ispirazione per molti artisti. Ma, come sappiamo, chi ha gli occhi azzurri non ha vita facile: l'iride blu (e quella grigia), è più delicata, e maggiormente predisposta al rischio di melanoma uveale.

Secondo uno studio dei ricercatori americani dell'Università del Vermont, pubblicato sulla rivista specializzata American Journal of Medical Genetics, occhi azzurri ed alcolismo, che apparentemente sembrano agli antipodi, sarebbero in realtà correlati. Lo studio ha coinvolto 1263 volontari di origine europea, di cui 992 con una diagnosi di alcolismo. Studiando l'incidenza di tale patologia, è risultato che le persone con occhi chiari hanno riscontrato un tasso di alcolismo pari al 54% in più di quelli con gli occhi scuri, con un picco dell'80% per i soggetti dagli occhi azzurri.

La causa sarebbe dovuta ad una corrispondenza tra i geni che regolano i colori e quelli che influenzano le dipendenze. Il test è stato ripetuto per altre tre volte, al netto di fattori quali età, origine geografica e sesso: ed ha sempre restituito lo stesso risultato. Secondo gli studiosi americani, serviranno ancora ulteriori studi per indagare più a fondo questa corrispondenza ma, se l'esito verrà confermato, il colore degli occhi potrebbe essere inserito tra i fattori predittivi per le diagnosi di alcolismo. 

 

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Aiutare i bambini a mettere gli occhiali - Commenti (0)

bambini e occhiali

 

Per ogni bambino, il primo paio di occhiali rappresenta una grande sfida; gli occhiali, infatti, disturbano la vita quotidiana ed alterano l’immagine che il piccolo ha di se. In questo percorso, è fondamentale che i genitori, per primi, mettano da parte i loro disagi e si concentrino sul benessere del piccolo.

Indossare gli occhiali crea disagio sia nei bambini più grandi, che nei più piccoli; per questo i genitori devono spiegare i motivi di questo grande cambiamento. Bisogna rassicure il piccolo del fatto che il suo nuovo aspetto esteriore non cambia assolutamente l’affetto e l’amore che i genitori provano per lui. Fino ai sei anni di età, infatti, il disagio del bambino è limitato al rapporto con la propria immagine ma gli occhiali non vengono mal visti, anzi se il difetto visivo è abbastanza “importante”, sarà lui stesso a richiederli quando ne avrà bisogno.

Per i più grandi, il problema diventa più complesso, poiché il piccolo percepisce la sua immagine diversa da quella dei coetanei, soprattutto se viene preso in giro dai compagni di scuola. Dopo i sei anni comincia la fase più difficile per il bambino, per il quale non conta più soltanto l’opinione dei genitori ma, anche quella degli estranei.

È  importante non imporre gli occhiali al bambino ma farlo abituare gradatamente e, soprattutto, bisogna essere coerenti e determinati nel far capire al piccolo la loro importanza.

Se i genitori sono già portatori di occhiali, il lavoro potrebbe essere semplificato, dato l’istinto che i bambini hanno di imitare i grandi.

Si può convincere il piccolo del fatto che gli occhiali gli permetteranno di vedere meglio i suoi cartoni animati preferiti e, che comunque non dovrà portarli per sempre ma solo per un determinato periodo.

Compatibilmente con le esigenze mediche ed ottiche, il bambino deve scegliere la montatura che più gli piace o che più lo fa somigliare al suo personaggio televisivo preferito.

Ovviamente ci saranno momenti di difficoltà, in cui il piccolo rifiuterà gli occhiali. Potrebbe perderli, dimenticare di indossarli e toglierli alla prima occasione. Questi momenti tuttavia durano poche settimane, poi, cominceranno a vedersi i risultati del vostro lavoro.

 

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