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Messaggio di "2015" settembre

Miodesopsie - Corpi mobili vitreali - Commenti (0)

miodeopsie

Per corpi mobili vitreali, si intende quel disturbo visivo per il quale si ha la sensazione di vedere degli oggetti scuri fluttuanti, di varie forme, che sfuggono quando si cerca di fissarli. Le miodesopsie sono causate dall’addensamento della struttura gelatinosa del corpo vitreo; si formano filamenti di forme diverse, che fluttuano proiettando un'ombra sulla retina. Questi oggetti sono più o meno visibili a seconda della loro densità, delle condizioni di luminosità dell'ambiente e della superficie che si fissa. Sono più visibili guardando una superfici chiare o in presenza di forte luminosità, come per esempio il cielo azzurro, o una parete bianca. Molto spesso, tuttavia, possono essere visibili anche in condizioni di scarsa luminosità e ad occhi chiusi. Questo disturbo è dovuto principalmente all'età, associata ad altri fattori quali miopia, traumi oculari, disordini del metabolismo. 


Cosa fare

Sebbene non siano pericolosi per la vista, i corpi mobili non vanno sottovalutati, per cui sottoporsi ad una visita approfondita da un medico oculista è buona norma. Al giorno d’oggi, ancora non esiste una cura specifica per il trattamento delle miodesopsie. Tuttavia, si possono seguire dei semplici consigli per alleviare il disagio e per rallentarne l'evoluzione. Scegliere un'integratore a base di minerali, aminoacidi, vitamine ed estratti vegetali potrebbe essere un valido aiuto, Optovitreo di OptoX. Lo scopo è quello di stimolare la rigenerazione di collagene di tipo II naturalmente presente nel vitreo, proteggere i tessuti e le fibre di collagene dall’attacco di enzimi nocivi e potenziarne le difese

Fondamentale è avere un atteggiamento "positivo" che aiuta molto nella convivenza con questo disturbo. Bisogna cercare di ignorare i corpi mobili affidandosi alla capacità di adattamento del cervello che, con il tempo, impara ad “eliminare” queste immagini. Inoltre, è consigliabile seguire una dieta ricca di frutta e verdura e povera di grassi animali e bere molta acqua. 

 

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ottica scauzillo

 

Arriva un App per ciechi - Commenti (0)

aipoly app

 

Sviluppata alla Singularity University dal 22enne italiano Alberto Rizzoli e da Marita Cheng, 26 anni, Aipoly è un’app dedicata alle persone non vedenti.

Cos’è Aipoly

E’ un assistente personale intelligente che permette alle persone cieche o ipovedenti di conoscere cosa li circonda, tramite semplici foto e un successivo output audio. Dopo lo scatto, l’immagine viene caricata sul server dell’applicazione e viene taggata e studiata. Il risultato, poi, viene restituito all’utente in forma di testo o di audio.

Aipoly, dunque, permette a persone con disabilità visive di ricostruire immagini molto più dettagliate e fedeli alla realtà.

A chi si rivolge Aipoly? Ai 285 milioni di persone cieche ed ipovedenti nel mondo che, in tempi brevi, potranno ritornare a “vedere” il mondo che li circonda e riconquistare l’autonomia di movimento.

«Abbiamo pensato che creando un algoritmo in grado di disegnare le immagini di ciò che lo circonda» spiega Alberto «L’utente avrebbe a disposizione una guida innovativa ed efficace. Ogni utente riconoscerebbe se ci sono ostacoli per strada (statue, siepi e recinti, alberi o altri impedimenti sul cammino) diventando più indipendente. In questo modo non dovrebbe per forza contare su altre persone».

In attesa di test ufficiali, Alberto e Marita hanno coinvolto più di cento non vedenti nello sviluppo del loro progetto. E grazie alle loro impressioni positive, l’app ha raggiunto un elevato livello di sviluppo: «Ma come tutte le innovazioni in questo settore servirà ancora del tempo per raggiungere traguardi ancora più importanti».

Link del video illustrativo: https://goo.gl/LdsIW8

 

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ottica scauzillo 

Miopia: trascorriamo 3 ore all'aria aperta - Commenti (0)

miopiaVilla Comunale - Ariano Irpino 

 

La miopia ormai, si sta diffondendo sempre di più in quasi tutti i paesi del mondo, arrivando in alcuni di essi a toccare vette elevatissime, tanto da indurre gli studiosi ad occuparsi di questo preoccupante fenomeno.

Il tasso di diffusione della miopia ha raggiunto valori del 90% negli adolescenti e nei giovani adulti di Cina, Singapore, Hong Kong e Taiwan. Non va meglio in occidente, dove negli Usa la prevalenza della miopia è passata dal 25% al 40% negli ultimi 20 anni ed, in Europa sta seguendo lo stesso trend di crescita. Ma quali sono le cause di questo fenomeno, e come possiamo arginarlo?

Come è ormai ben noto, la difficoltà dell’occhio miope è nella visione da lontano, a discapito di una buona visione da vicino. Questo difetto refrattivo è causato dalla maggior lunghezza dell’occhio, per cui le immagini si formano prima della retina, causando la visione sfocata da lontano.

L’aumento progressivo della prevalenza della miopia, ha indotto la ricerca scientifica a studiare il fenomeno e in pochissimi anni i ricercatori hanno potuto comprenderne meglio le cause. Gli studi hanno riguardato i vari metodi di correzione (occhiali con lenti bifocali o progressive, delle lenti a contatto), compreso i farmaci.

Passare più tempo all’aria aperta durante l’infanzia protegge gli occhi dalla miopia, come dimostrato dal gruppo di lavoro di Donald Mutti al College di Optometria dell’Ohio State University nel 2007 e da Kathryn Rose dell’Università di Sidney, l’anno successivo. Anche se i processi non sono ancora completamente chiari, questo effetto protettivo è dovuto alla semplice esposizione alla luce solare che favorisce il rilascio di dopamina nella retina, rallentando la crescita del bulbo oculare.

Studi approfonditi eseguiti in Cina, Australia e Taiwan nelle scuole dove sono state introdotte attività giornaliere all’aperto durante l’orario scolastico, hanno dimostrato che i bambini che passano più tempo all’aperto, sono protetti dall’insorgenza della miopia.

Dalla teoria alla pratica, tuttavia, il passo è difficile. I primi tentativi fatti in Australia, si sono rivelati piuttosto fallimentari dal momento che le famiglie non riescono a gestire adeguatamente il tempo da passare all’aperto. Per risolvere il problema, si potrebbe affidare il compito alle scuole, che inserirebbero nei propri programmi le attività da svolgere all’aperto, da alternare a quelle all’interno.

Questa soluzione apporterebbe anche molti altri benefici, a cominciare dallo stimolo all’attività fisica, al rafforzamento del corpo, alla riduzione dell’obesità infantile.

 

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ottica scauzillo