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Messaggio di "2015" giugno

Prevenire è meglio che curare - Commenti (0)

visita oculistica

 

La vista è un bene supremo. Concetto radicato, ma che fa sempre bene ripeterlo.

Quello che spesso ignoriamo è che ci sono varie fasi nella vita del nostro occhio che richiedono tutta la nostra attenzione proprio per la poca importanza che spesso gli attribuiamo.

Nella fascia di età tra i venti ed i trenta anni è sempre opportuno raccomandare controlli visivi periodici perché ci ritroviamo in un periodo in cui il rischio di una compromissione dell’occhio è elevata e possono aumentare i più comuni vizi di refrazione. Come ad esempio la miopia.

La miopia, come i più comuni difetti refrattivi quali l’astigmatismo e l’ipermetropia, obbligano all’utilizzo degli occhiali o delle lenti a contatto.

Inoltre, la seconda e terza decade di vita (talvolta anche prima) è caratterizzata dall’esordio del cheratocono. Il cheratocono è una patologia che colpisce ogni anno 50 persone su 100.000 ed è una malattia legata ad una debolezza strutturale della cornea che tende progressivamente a sfiancarsi assumendo lentamente la forma di un cono. In questo caso la terapia prevede l’utilizzo di occhiali speciali, denominati aberrometrici, e paticolari lenti a contatto. Fino a qualche tempo fa l’alternativa ad alcuni casi più gravi era il trapianto della cornea, oggi abbiamo la possibilità di ricorrere ad una laser terapia denominata cross linking che permette di rinforzare la struttura della cornea.

Per cui è fondamentale effettuare una visita oculistica se la visione diventa sfuocata, se si hanno delle difficoltà nel vedere da lontano o da vicino e se compaiono dei sintomi come bruciore, sensazione di corpo estraneo o eccessiva lacrimazione. I controlli saranno annuali in presenza di patologie o di difetti di vista conclamati, ogni due tre anni in assenza di sintomi.

 

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Il comfort nel mondo digitale - Commenti (0)

schermi digitali

 

Grazie a dispositivi come smartphone, tablet, computer portatili e televisori, lavoriamo, impariamo e ci rilassiamo da mattina presto fino a tarda notte. Una ricerca ha dimostrato che più di un terzo degli adulti trascorre dalle 4 alle 6 ore al giorno con dispositivi digitali, mentre il 14% anche 10-12 ore al giorno (risultati VisionWatch – The Vision Council http://bit.ly/1yjoe7T).

C’è un rovescio della medaglia, però: tutte queste ore passate sugli schermi digitali mettono a dura prova gli occhi e la loro salute.

Li usiamo a breve distanza e i nostri occhi sono costantemente costretti a passare da immagini, illustrazioni a testo spesso anche ad alta velocità. Questo è fonte di diversi fastidi.

La maggior parte dei dispositivi digitali infatti emette luce blu, nota anche come luce visibile ad alta energia. Anche se la luce blu è di per se un fenomeno naturale, è presente, ad esempio, nella luce del giorno e ci aiuta a rimanere svegli, la sovraesposizione può causare affaticamento degli occhi, disturbi nella visione ed insonnia.

Quando la luce blu colpisce il cristallino, si rifrange e costringe l’occhio ad una continua messa a fuoco. Per correggere questo problema le persone compensano ammiccando, con conseguente stress visivo.

I fastidi più frequenti e le loro cause:

  •  Rossore e occhi irritati: perché si fissano schermi retroilluminati per lungo periodo di tempo
  •  Secchezza degli occhi: per la minor lubrificazione data da un minor “sbattere le ciglia”
  •  Affaticamento: per l’eccessiva esposizione alla luce blu e per lo sforzo nel vedere caratteri piccoli ed immagini
  •  Visione offuscata: dovuta alla luminosità degli schermi
  •  Dolore alla schiena, al collo e alle spalle: a causa di una postura scorretta per il posizionamento improprio del monitor
  •  Insonnia: causata dalla sovraesposizione alla luce blu
  •  Mal di testa: per eccessivo affaticamento degli occhi

E’ importante prevenire questi fastidi e mantenere gli occhi sani, attraverso:

  • Giusta distanza tra occhi e schermo: mantenere computer e dispositivi portatili appena sotto il livello degli occhi in modo che l’angolo di visione non sia superiore a 35 gradi
  • Riduzione dell’abbagliamento: regolare la luminosità dello schermo e preferire sfondi tenui rispetto al bianco brillante, mantenere una illuminazione ambientale fioca evitando che la luce del giorno si rifletta sullo schermo, pulire lo schermo più spesso per evitare i riflessi.
  • Correzione abitudini personali: evitare di fissare per troppo tempo lo schermo in modo che gli occhi non si secchinoo sbattere più spesso le palpebre per mettere a fuoco, fare delle pause regolari e guardare lontano dallo schermo per 20 secondi ogni 20 minuti
  • Utilizzo di lenti da vista adeguate: preferire trattamenti antiriflesso che riducono l’abbagliamento dalle luci presenti in ufficio e l’illuminazione esterna, migliorando il contrasto e rilassando l’occhio. Prevedere un trattamento speciale che protegge dai dannosi effetti della luce blu emessa dagli schermi digitali. BlueControl di Hoya (http://bit.ly/11p8uFa) permette agli occhi di lavorare in condizioni migliori, offrendo una visione più confortevole e rilassata e una percezione naturale dei colori, perché attenua l’affaticamento degli occhi, riduce l’abbagliamento e migliora il contrasto.

Per problemi più seri è necessario consultare lo specialista, in ogni caso, è consigliabile prendere l’abitudine di consultare l’oculista almeno una volta all’anno.

 

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Fonte: Economics times