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Messaggio di "2016" luglio

Vi immaginate di poter vedere l’invisibile? - Commenti (0)

I nostri sensi sono una mera illusione, sono solo alcuni dei modi in cui il nostro cervello interpreta l’ambiente che ci circonda e lasciano fuori un sacco di cose. Un po’ come le onde radio che sono fondamentalmente la stessa cosa della luce visibile, esse sono talmente protese, che non si riescono a vedere, ma, se ci sintonizziamo su una stazione radio, riusciremo a sentirle sapendo che sono lì.

Ma cosa succede alle informazioni invisibili che sono nel mezzo di ciò che è possibile vedere?

C’è qualcosa in più da percepire che è nascosta nel comune senso della vista? Assolutamente si.

La maggior parte delle persone riesce a vedere circa un milione di colori. Ciò accade perché all’interno dell’occhio umano ci sono tre tipi di coni che sono sensibili alle lunghezze d’onda di luci rosse, verdi e blu. Ed ognuno può distinguere tra circa cento sfumature, che possono essere abbinate tra loro, o mischiate, quindi, 1003, significa che ci sono un milione di possibilità. Ecco perché gli schermi dei pc e delle televisioni usano mosaici di luce rossa verde e blu per mostrarci le immagini.

Così come le fotocamere digitali catturano diversi livelli di luce rossa, blu e verde quando si scatta una foto.

E’ tecnologia, progettata attorno alla nostra biologia. Beh, per la biologia della maggior parte delle persone, non di tutte.

coni e bastoncelli occhioSistema esemplificativo struttura coni e bastoncelli

 

Alcune persone hanno una mutazione genetica che rende un cono non operativo e le rende di-cromatici, anziché di tri-cromatici , o ciò che chiamiamo daltonici; in genere queste persone sono di sesso maschile, perché i geni dei coni sono portati dal cromosoma x , quindi i daltonici di sesso maschile avrebbero bisogno solo di un cromosoma mutato, mentre le daltoniche di sesso femminile, avrebbero bisogno di due cromosomi.

 

vedere daltonico testTest per daltonismo: riesci a distinguere i numeri nelle figure?

 

Quindi, se è possibile effettivamente con 2 coni funzionanti vedere solo 10mila colori, è anche possibile averne 4 di coni diversi e vederne 10 milioni di colori? Questa è la ricerca che ha condotto l‘Università del Newcastle nella persona del prof. Gabriele Jordan, per decenni e finalmente nel 2010 ne ha trovato uno.

Jordan fece test su donne con figli daltonici, prendendo come fondamento logico il fatto che i figli dovevano aver preso in eredità dalla loro madre, un cromosoma x mutato.

Quindi le donne devono avere 2 cromosomi diversi e di conseguenza 4 coni nei loro occhi. Le donne poi guardano 3 cerchi differenti, che, alla maggior parte delle persone sembrano identici, ma uno di questi cerchi aveva al proprio interno una quantità di rosso o di verde mischiata al loro interno, che era visibile solo alle persone con 4 coni attivi. E, delle 24 donne coinvolte nel test, solo una dava risultati positivi a tutti i quesiti. Quindi, è raro. Si stima che circal’1% della popolazione mondiale abbia un quarto cono, e anche queste persone, non sembra che lo usino, e anche quando lo fanno, come possono comunicare a noi non super-umani  dotati di soli 3 coni, quello che riescono a vedere ? E’ il caso della classica esclamazione: “che succede se il mio rosso non è rosso quanto il tuo, ma non possiamo definirlo?”

Quindi, perché i tetra cromatici in grado di usare i loro superpoteri sono così rari? Beh, la ragione precisa è tutt’ora un mistero.

Secondo Jameson , potrebbe attribuirsi al fatto che bisogna imparare ad usare il cono extra, chiamato in modo informale, il “ cono giallo “. Quindi, potrebbe essere che alcune persone hanno 4 coni, ma il loro cervello si adatta all’uso dei soliti tre, e si trae vantaggio di queste tonalità extra con la ripetizione, la quale fa si che il cervello si “risintonizzi”. Oppure, queste persone, semplicemente non si accorgono di questi colori extra, solo perché nessuno gliene fa menzione. Jameson ha anche notato che c’è differenza tra la visione di una persona tetra cromatica e una tricromatica non è così terribile quanto quella tra un tricromatico e un dicromatico. Quindi, se siete dicromatici, non vi sentite esclusi. Ci sono migliaia di animali a tenervi compagnia. Anche i cani sono dicromatici ed è solo una leggenda metropolitana che essi vedano in bianco e nero.

Per maggiori informazioni su come i vostri occhi percepiscono i colori… la maggior parte delle persone, il 75% della popolazione, ha problemi con la visione del colore verde , mentre il 20% ha problemi con la visione del rosso.

Questi colori infatti, per alcune persone, non esistono proprio, alcuni riescono addirittura a vederli solo quando essi sono vivaci, mentre, per alcuni di loro, si rivelerebbe davvero difficile dirci se essi mutano di intensità o di tono.

 

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Come sviluppano la vista i neonati? - Commenti (0)

Fin dai loro primi mesi di vita, i neonati sviluppano, anche se non del tutto, l’organo della vista.

Vediamo nel dettaglio le varie fasi di sviluppo della vista nei neonati:

Può sembrare strano ma basta pensare che, già al settimo mese, il feto riesce a distinguere alcuni stimoli luminosi provenienti dall’esterno.

Dalle prime settimane di vita invece, nonostante gli occhi siano ancora in fase di sviluppo, la vista dei neonati riesce già a distinguere il volto materno.

Nei primi mesi di vita, assistiamo al graduale completamento dello sviluppo e delle funzionalità dell’occhio: la vista del neonato riuscirà a distinguere le forme, pian piano i volti, i colori, la messa a fuoco degli oggetti, fino al raggiungimento della piena formazione dell’occhio attorno ai due anni di vita.

 

vista neonati otticascauzillo Fonte: Sara Trovarelli Gerbini, Medico Chirurgo Oculista

 

Come possiamo incrementare lo sviluppo della vista dei neonati?

Con un po’ di ingegno e creatività, riusciremo a trovare alcuni metodi efficaci e semplici da realizzare.

Innanzitutto potremo pensare a delle figure di animaletti da realizzare in peltro colorato e da collocare all’interno della carrozzina: i colori di questo tessuto stimoleranno lo sviluppo della vista dei neonati e li divertiranno allo stesso tempo.

Crescendo, i nostri piccoli cominceranno a scoprire le forme e la tridimensionalità degli oggetti, grazie allo svilupparsi anche del senso della profondità attorno ai 10 mesi, fino al compimento del primo anno di età.

In questo lasso di tempo i bimbi scopriranno che gli oggetti hanno non una sola faccia, ma più facce, e che possono esistere figure differenti con lati altrettanto differenti. 

 

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