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Messaggio di "2015" ottobre

Cosa succede ai tuoi occhi se non utilizzi correttamente le lenti a contatto - Commenti (0)

cura lenti a contatto - ottica scauzillo 

Se siete portatori abituali di lenti a contatto, probabilmente siete stati avvertiti circa i rischi per la salute se vengono indossate troppo a lungo o se lavate in modo improprio (o raramente). Ma un recente studio condotto dal NYU Langone Medical Center ci ricorda come sia davvero una cattiva idea utilizzare le mani non lavate adeguatamente per toglierle o dormire con le lenti indosso. Lo studio ha rilevato che negli occhi dei portatori di lenti a contatto vivono diversi tipi di batteri rispetto ai non utilizzatori, tra cui un tipo spesso collegato alle ulcere oculari.

Per questo studio, i ricercatori hanno esaminato gli occhi di 20 soggetti - 9 portatori di lenti a contatto e 11 non portatori - per esaminare i tipi di batteri al loro interno. Coloro che indossano lenti a contatto hanno una maggiore concentrazione di quattro specie di batteri: Lactobacillus, Acinetobacter, Methylobacterium, e Pseudomonas, l'ultimo dei quali è comunemente correlato a ulcere corneali.

Cosa si può fare quindi, per tenere le infezioni lontano dagli occhi? 

Pulire le mani, poi le lenti

Lavarsi le mani con il sapone prima di toccare le lenti. Pulire poi le lenti da sporco e batteri nocivi mettendole nel palmo della mano, sciacquando delicatamente l’interno con una soluzione per la pulizia. 

Prendere in considerazione diversi tipi di lenti

Le lenti morbide a ricambio giornaliero sembrerebbero essere una buona soluzione per evitare questi problemi. Ci sono tanti batteri che possono entrare negli occhi quando si utilizza una nuova serie di lenti a contatto ogni giorno. Per cui, se non siete molto diligenti nella pulizia delle lenti, le lenti giornaliere (esenti da manutenzione) potrebbero essere la soluzione più idonea.

Prendete un periodo di riposo

Il modo migliore per evitare fastidi agli occhi o qualcosa di più grave, è portare gli occhiali quando è possibile. Utilizza le lenti a contatto solo durante la giornata di lavoro (se non sei sempre davanti al pc!), ed indossa gli occhiali a casa e durante i fine settimana, limitando il porto delle lenti a 12-14 ore al giorno al massimo. Di fondamentale importanza, non nuotare con le lenti a contatto indosso, l’acqua della piscina è piena di batteri nocivi che possono depositarsi sulle tue lenti a contatto. 

Ricorda: l'occhiale rappresenta sempre un accessorio di tendenza!

 

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Dolce&Gabbana Gentleman - Commenti (0)

dolce&Gabbana Gentleman

Nel panorama della moda italiana, senza Dolce&Gabbana sentiremmo di certo la mancanza di un certo stile non convenzionale sinonimo di una certa raffinatezza fatta a mano in Italia. Colori e modelli glamour che esaltano eleganza senza tempo.

Omaggio all’italianità nel mondo, ogni collezione Dolce&Gabbana trasuda emozioni tipiche dell’animo seducente del Mediterraneo lasciando spazio ad innovazione e design contemporanei.

Per l’Autunno/Inverno 2016 Dolce&Gabbana presenta Gentleman, una collezione inspirata agli uomini di una volta e pensata in chiave moderna per soddisfare le esigenze di oggi.

La sobrietà dello stile d'autore esalta l'eleganza sartoriale contemporanea. Il design attuale e lo stile funzionale s'impreziosiscono con forme iconiche, colori sofisticati e finiture eleganti, per un trend rigorosamente moderno.

Solo una persona sicura di se stessa con una raffinatezza interiore può indossare questo sguardo.

 

Scopri la collezione:

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Protesi robotiche e vista: gli impianti retinici - Commenti (0)

impianti retinici

La massima precisione con il minimo ingombro. È l’obiettivo da perseguire quando le protesi si innestano in organi delicati e di piccole dimensioni come l’occhio, per riprodurne le funzioni.

Fino ad una ventina di anni fa, l’idea di dispositivi elettronici potessero restituire la vista sembrava fantascienza. Sembrava cosa astratta ma recentemente sono stati messi a punto impianti retinici. In casi come questo, bisogna far comunicare ambiente e cervello, mettendolo in grado di percepire gli stimoli visivi e decodificarli.

Certo è che, essendo dotato di un’anatomia cosi complessa, essa è difficilmente riproducibile. A oggi, l’Europa ha tuttavia approvato i dispositivi Argus II e Alpha Ims, per chi ha una degenerazione irreversibile della retina, ma conserva l’attività del nervo ottico. Piuttosto costose (100 mila euro) le due protesi funzionano in modo diverso.

Argus II è composta da microchip con 60 elettrodi, che si impianta nella parte posteriore della retina e comunica col nervo ottico, e da un’antenna posizionata sul bulbo oculare, che riceve gli impulsi da una telecamera montata sugli occhiali.

Alpha Ims, invece, non ha bisogno di telecamera esterna: un microchip con 1.500 fotodioidi sensibili alla luce si inserisce nella zona della retina che generalmente ospita i recettori visivi, e invia impulsi al nervo ottico. Muovendosi con l’occhio, permette di puntare lo sguardo in modo naturale, al contrario della telecamera di Argus II che va direzionata muovendo tutta la testa.

Uno studio indipendente pubblicato su British Journal of Ophtalmology  ha confrontato i due impianti, concludendo che Alpha Ims consente un’acuità visiva maggiore. L’impianto di questa protesi però risulta più complesso. In entrambi i casi, comunque, la visione che si ottiene è grossolana. Il paziente vede dei pixel in una scala di grigi, e col tempo impara ad interpretarli. Per chi è diventato cieco è già moltissimo. Ma già si sperimentano impianti retinici che dovrebbero consentire una visione molto più precisa, mentre software in via di elaborazione anche per protesi già esistenti potrebbero a breve permettere di vedere i colori.

 

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