Una malattia dell'occhio che compromette lentamente e progressivamente la vista. Molto spesso, il glaucoma non causa sintomi e ci si accorge di esserne affetti solo quando ormai è troppo tardi. Per fortuna, una diagnosi precoce e le giuste terapie, possono bloccarne l'evoluzione e ridurre al minimo i danni.
In Italia circa due milioni di persone sono affette da glaucoma, una patologia caratterizzata dall'aumento della pressione intraoculare.
All'interno del bulbo oculare, scorre un liquido chiamato umor acqueo la cui funzione è quella di “nutrire” la struttura dell’occhio. Circola continuamente all'interno del bulbo defluendo attraverso vie dedicate; quando queste vie di deflusso si ostruiscono, aumenta il rapporto tra l’umor acqueo prodotto e quello eliminato e, di conseguenza, la pressione all'interno del bulbo aumenta.
Se questo aumento è molto elevato o si protrae a lungo, può danneggiare il nervo ottico.
Questo porta ad una progressiva diminuzione del campo visivo, che inizialmente interessa solo la visione laterale e, se non tempestivamente curato, può compromettere del tutto la vista.
Il glaucoma colpisce soprattutto gli over 40 e la sua incidenza, aumenta all'aumentare dell'età. Ulteriori fattori di rischio sono rappresentati da alcune malattie come l’ipertensione oculare, la miopia e il diabete e, non ultimi, casi di familiarità della patologia.
Tutte le forme di glaucoma, ad eccezione di quello congenito, sono prevenibili. Per questo la prevenzione precoce è fondamentale. Tramite una semplice visita oculistica, infatti, è possibile interevenire in tempo per bloccare o limitare la progressione della malattia prima che si verifichino danni irreparebili.
Per questo motivo, superati i quarant'anni, si consiglia di sottoporsi ad almeno una visita medica agli occhi ogni due anni.
Fonte immagine: quivisus.it
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